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Archive for the ‘sail’ Category

In questi mesi l’attività velica mi ha visto un po’ latitante, a dire il vero anche il mio Blog mi ha visto latitare….ma ora riprendiamo la vita di sempre.

Segnale positivo è che con gli amici di ProgettoVela ( http://www.progettovela.eu )si ritorna in barca. Si parte il 19 Giugno da Cala De’ Medici alla volta di Capraia. Notte in rada a guardar le stelle. Sabato girovagando tra Capraia e l’Elba con meta a Marciana Marina (numero due sull’indice personale di gradimento dopo Porto Azzurrro) . Domenica mattina verso Cala De’ Medici bordeggiando verso Piombino.

Finalmente si ritorna a far quello che più mi rilassa….

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Riporto una notizia che Skipper di Navigamus, (grande navigatore dei mari e di internet) ha riportato sul suo Blog

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Purtroppo non siamo nuovi a queste cose: tutti gli anni al largo di Taiji i giapponesi cacciano e uccidono circa 20.000 delfini destinati, i meno robusti, alle industrie alimentari e ai ristoranti mentre gli esemplari migliori ai delfinari e ai circhi acquatici.
Una grossa denuncia su questa situazione è stata data dalla Sea Shepherd Conservation Society la società fondata da Paul Watson, cofondatore di Greenpeace: “Ho visto le baie delle isole Færøer tinte di rosso dal sangue e ho sentito le urla delle balene pilota ferite mortalmente che urlavano per la propria vita mentre bagnavano i volti avinazzati dei loro massacratori con il loro sangue caldo, ridendo mentre le stupravano con le loro lame. E’ uno spettacolo mostruoso ed è una oscenità abbracciata completamente dal governo danese e da molta gente danese. (…)”

Ecco alcune foto. Le pubblico, come ho visto hanno fatto molti altri blog e siti, nella speranza, seppur recondita, che qualcosa possa cambiare, e che il prossimo anno questa strage non avvenga.

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Tempo fa il buon Rinaldi ha postato sul suo BlogNon capisco un Paterazzo

Questa frase mi ha fatto ricordare di quando veramente mi si è rotto il paterazzo. Circa un paio di anni fa ero in barca con degli amici ai quali stavo facendo da capobarca per un corso Fiv. Tra virate e strambate quasi al limite del voltastomaco (ogni tanto ci provo anche gusto),  decido di fare un lungo bordo a fil di ruota. Si fila a circa 8/9  nodi sostenuti da un bel ventone che ci porta sempre al limite  di una violenta strambata grazie alle gesta maldestre dei nostri giovani apprendisti. Noto subito che i ragazzi sono un po’ stanchi e volendo spiegar loro come si fa a strambare a mo’  di crocerista decido di timonare per un po’ . Spiego più e più volte l’avvertimento del genoa che si sgonfia, segno premonitore che probabilmente presto ti “salteranno le corna “ , capiscono in fretta per fortuna (quando si parla di corna…). Il vento da stabile passa a un rafficato deciso, segnale inequivocabile di divertimento all’orizzonte. Mentre decido di orzare per stringere un po’ , sento una legnata  impressionante dietro la testa, non capisco sono tutti davanti a me, che zzo sarà mai accaduto, un  gabbiano in picchiata ? Una balena in tuffo sulla mia testa? I soliti con l’F18 che vengono a rubarmi il cappellino? Che cavolo sarà mai …. Dopo pochi secondi  vedo  il paterazzo svolacchiare sopra la mia testa. “GIU’ la RANDA ….GIU LA RANDA…” urlo a più non posso … I ragazzi mi guardano e ridono….

CHE ZZO RIDETE, GIU’ LA RANDA HO DETTO… nel frattempo una botta rapida allo stopper del genoa  fa andar giù la vela di prua per quei pochi metri che servono per non far spingere troppo sull’albero. Cominciavo ad avvertire una disastrosa disalberata con la randa e albero finiti a riva a qualche centinaio di metri di distanza.

Ripeto: Giù sta zzo di randa….forse a causa del mio sguardo di fuoco i ragazzi capiscono di dover tirar giù a razzo la randa…. e così finalmente fanno…nel frattempo ovviamente   porto la barca contro vento senza farla sbattere troppo su quelle onde che potrebbero dare l’ultima botta a sartie,strallo e albero. La randa è giù … con un salto affero il paterazzo (povera schiena) ,lascio il timone al primo mal capitato, ed  in qualche maniera cerco di sistemare gli arridatoi. Da subito scopro che quel fulmine di guerra del capo-base durante la manutenzione invernale, non aveva fissato il controdado  che blocca  paterazzo-arridatorio-barca. Quella disattenzione nella manutenzione mista alle raffiche che sferzavano le vele  hanno fatto anche strappare le ultime parti di filetto… con un po’ di pazienza riesco, a mano, a fargli fare quel paio di giri per poter fissare il cavo d’acciaio quel tanto che basta per ritornare in porto.  Pericolo scampato…

 

Ecco, per fortuna c’e’ chi ironizza ma c’e’ chi il paterazzo l’ha rotto davvero…..il dramma è quando il paterazzo ti si rompe e ti cominciano a girare le sartie ahahahha….

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Con gli amici di Progettovela stiamo organizzando la nostra presenza alla Barcolana 2008. E’ uno di quegli eventi dove ti ritrovi con vcchi amici e vedi il maggior numero di imbarcazioni a vela in una ristretta area di mare.

Ovvio non c’e’ agonismo, ma solo tanta volgia di esserci e solo per il gusto di esserci. Purtroppo l’anno scorso l’ho dovuta guardare dal mio letto, pensando ai miei amici che erano partiti 3 giorni prima con turni anche di notte di navigazione pur di esserci.

Fabio mi mandaun SMS ” E’ quasi più dura seguire il Giorgio tra le vie di Trieste che governare la barca nella Bora”. Infatti l’amico Giorgione, con il quale stiamo per organizzarci per andare a La Roquelle a vedere la partenza della Vendee Globe, è solo riuscito a stare buono in barca, poi si è dedicato ai sapori molto ENOgastronomici della zona. Da BARCOLLANA.

Stiamo organizzando e penso partiremo da Jesolo, evviva la barca…e chi viene è il benvenuto

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Il giudice Cahn emette una sentenza favorevole ad Alinghi per un’America’s Cup nel 2009

12-05-2008

Il giudice Cahn della Suprema Corte di New York ha emesso oggi una sentenza favorevole alla Société Nautique de Genève (SNG), in rappresentanza di Alinghi, Defender dell’America’s Cup, nella quale ha ordinato che la prossima edizione dell’America’s Cup, da disputare secondo le regole del Deed of Gift come richiesto dal Golden Gate Yacht Club, (GGYC), si svolga nel 2009.
 
Lucien Masmejan, capo dell’ufficio legale di SNG, commenta: “Siamo felici che il giudice Cahn abbia emesso questa sentenza, riconoscendo con questa sua decisione che sono state le azioni del GGYC che hanno portato l’America’s Cup nelle aule di giustizia e che, privare SNG del periodo di preavviso di 10 mesi previsto dal Deed of Gift, non sarebbe stato equo”.
 
“Il periodo di preavviso di 10 mesi deve cominciare dal momento in cui ci sarà una decisione finale circa la validità della sfida del GGYC e quando sarà finalmente decisa la finestra nell’emisfero Nord, come sancito peraltro nel Deed of Gift. Questo significa che le regate non potranno aver inizio prima di maggio 2009”.
 

“In ogni caso ci sono ancora diversi aspetti che rimangono irrisolti. Tra questi, il problema del certificato del GGYC è critico dal momento che lo stesso non è chiaro e contraddittorio – ha proseguito Masmejan – Fino a quando il GGYC continuerà a rifiutarsi di fornire le informazioni previste dal Deed of Gift, noi saremo costretti a continuare con le procedure legali che il GGYC ha cominciato già da tempo portando l’America’s Cup nelle aule di giustizia”.

 

Meglio una bella sana regata zonale, che un macello del genere. Sbaglio?

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riporto con felicità dal comunicato stampa diramato.

“Vittorio Malingri ha tagliato il traguardo a Guadalupa, questa mattina, alle ore 5,24’,12’’ U.T.C.
13 giorni, 17 ore e 48 minuti, sono serviti al navigatore milanese per percorrere 2.545 miglia da Dakar (Senegal) a Guadalupa (Piccole Antille), in solitario senza assistenza e senza scalo, a bordo di Royal Oak, catamarano non abitabile di 6 metri.

È la prima volta che qualcuno si misura in solitario su questa rotta, che è anche quella ufficiale per questo tipo di imprese (definite extreme sailing).
Il tempo impiegato da Malingri rappresenta dunque il record di percorrenza in solitario e quello da battere.”

 

Bene, anche perchè per alcuni giorni non si è più fatto vivo a causa di un’avaria .

Ciao

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Ridiamoci alla vela.

Settimana prossima, dopo una serie di allenamenti, inizia il capionato italiano surpise che per l’edizione 2008 si terrà a Luino. Pronto ma un po’ acciaccato saro’ presente e agguerrito e speriamo in bene. Le premesse sono delle migliori.

Il surprise è una bella imbarcazione da regata con un dislocamento di 1250 Kg, in poche parole, divertente.

Regatante senza pari il Surprise si è forgiato un palmares fuori dal comune nei suoi primi anni di navigazione prima che si sviluppassero le competizioni di flotta nei monotipi attualmente molto praticate. Più di 1’500 Surprise sono stati venduti nel mondo. Navigano in Francia, Italia, Giappone, Austria, Spagna, Belgio, Germania, Portogallo e naturalmente in Svizzera dove si trova la flotta più belle con più di 600 unità sul lago Lemano. Barca di riferimento per il modo della vela il Surprise non ha finito di stupire !

Quindi dal 23 al 27 Aprile saro’ leggermente impegnato, ma dal mio portatile aggiornero’ il blog con i commenti a caldo della regata.

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Margherita

Margherita è partita pochi giorni fa da Trieste, con la sua imbarcazione, con un progetto nobile: portare messaggi di solidarietà, lettere e disegni preparati dagli stessi bambini della Chirurgia dell’Ospedale Infantile di Trieste “Burlo Garofolo”, appesi ai peluche Trudi, ai bambini nelle stesse condizioni ricoverati al “Gaslini” di Genova.

In due o tre settimane dalla partenza la bionda velista, figlia di Mauro Pelaschier, arriverà a Genova, prima donna italiana a compiere questo tipo di impresa.

In questo momento si trova al traverso di Brindisi Puglia, e percorrerà le restanti miglia a bordo  di uno sloop di 38′ costruito interamente in legno dal Cantiere Alto Adriatico, uno dei leader storici nella costruzione di imbarcazioni in legno e nel restauro di barche classiche in legno.

Se volete seguirla in real time GPS : http://www.liberalavitaliberalevele.it/gps/

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Un po’ di relax

Lo ammetto, in queste settimane ho tirato un po’ troppo la corda e il fisico si fa sentire. Una risposta di Skipper mi fa ricordare di rispolverare un testo di Bernard Moitessier  .  Quale ottimo momento per una sana lettura in completo Relax, facendo finta di essere in barca con lui. Ogni volta che rileggo un libro riconosco nuovi paragrafi che mi fanno sognare, in particolare uno dei libri del celebre Bernard mi fa pensare a nuovi scenari della mia vita “Un vagabondo dei mari del sud”   .

In realtà sarei dovuto andare ad allenarmi con i ragazzi del Surprise per il campionato Italiano, ma alcune questioni irrisolte, mi hanno costretto ad uno stop forzato.  Vabbeh, comunque la mia stagione in barca riprende a pieno ritmo già da venerdì prossimo.

Oggi scrive Luca sul mio Blog, quale onore motorista mononeuronico incallito!!!! quando ti fai vedere?

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 Venerdì 28 Marzo 2009

Presa della barca con 6 amici a Puntone di Scarlino, Bavaria 40 Fast Cruiser, si dorme (gran poco) e la mattina ore 8.30 si parte. Rotta verso Palmaiola con poco vento vista l’ora. Tempo ottimo come la compagnia, al traverso di Palmaiola si punta verso Porto Azzurro, bellisima località da visitare in questo periodo (lato Ovest dell’isola).

Domenica 29 Marzo

Si riparte , costeggiamo a sud per poi ripartire per la più classica Punta Ala (zona di regata). Un ottimo pranzo aspettando l’arrivo di Eolo…e come previsto un bel traversone con una brezza a 15 nodi ci riporta Scarlino in compagnia di delfini, virate e strambate.

Occhio  in ingresso e uscita da Marina di Scarlino Etrusca Marina  fondale molto molto basso ma benzinai più simpatici della costa Toscana.

Ho conosciuto una coppia di malati di Mare, poi racconterò, dico solo che vivono in Barca a Vela e arrivano da una vita passata nello smog Milanese.

CVD se il porto è piccolo e le barche ormeggiate sono tante appena si decide di rientrare comincia a soffiare un ventaccio a 20 nodi che ti spinge verso le altrui prue…. per la serie la fortuna e orba ma la sfiga ci vede sempre bene, ma la poppa entra sempre giusta!

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Cari amici

riprendo con grande voglia la ricompilazione del mio Blog. Per una nuova stagione (ormai 2009) consiglio ai miei amici di uscite di cominciare a studiare per la patente nautica oltre le 12 miglia. Se volete cominciare a fare sul serio iscrivetevi, altrimenti il timone non ve lo passo neanche con 4o° di febbre (ovviamente scherzo) .

Cosniglio pratico: Compratevi il libro “Patente Nautica oltre 12 miglia” scritto da Miriam Lettori, ed edito da Il Frangente. Ottima pubblicazione che vi segue davvero passo passo nei più cervellotici esami di carteggio, alla più divertente teoria. Miriam ha scritto davvero un bel libro, e per completare il corredo vi consiglio di comprare anche il libricino con gli esercizi di carteggio e i lucidi per verificare l’attendibilità delle vostre rotte. Se poi avrete l’onore di conoscere Miriam il corso e l’esame sarà davvero un momento di grande approfondimento in grande simpatia.

Per Skipper di Navigamus: La regata di Domenica non è andata molto bene, la testardagine nell’andare a cercare un buono mai arrivato ci ha fatto perdere posti inesorabilmente, anche questa è esperienza, siamo riusciti a mantenere la calma senza urlare , veramente in barca è calato un silenzio tombale.. ahahah Per i prossimi mesi ho finito con le regate, mi aspettano uscite all’Elba, 5 terre, e magari prima o poi ti passo a trovare.

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Sono un po’ stanco, non lo nego. Il mio blog lo ha già capito, altri un po’ meno. 🙂

Settimana prossima ,dopo mercoledì, mi prenderò alcuni giorni di completo Relax; la regata di domenica, il meetup che mi ha divorato inutilemnte troppe energie, i clienti che mi stressano , tra poco esplodo .Però per il momento non posso permettermelo.

Domenica prossima ultima regata del Campionato invernale, le previsioni non sono delle migliori, pero’ sperare non costa nulla .Dopo l’uscita di domenica scorsa ci siamo giocati un componente dell’equipaggio, e siamo alla ricerca del 5 uomo . Ed ecco il solito giro de Email “CERCASI ZAVORRA” . Infatti ,se il vento sarà generoso come settimana scorsa, sarà il caso di uscire con i sassi in tasca.

Intanto Alex continua a remare, lo invidio parecchio e forse lui invidia me.

Presto scrivero’ de

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Che ragata !!!

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 E’ un po’ che non scrivo, ma tra lavoro, e lavoro e lavoro … mi sono  bruciato il Blog!

Ieri grande giornata di regata , soprannominata “only the brave” …pero’ se porto a casa la barca è meglio.
Scendiamo il lago  d’Iseo da Lovere a motore, vento assente, ineffetti sono solo le 9.00 cosa vuoi che ci sia. I venti termici che spazzano il lago in questo periodo tardano a farsi sentire. Comunque con un equipaggio di novizi con mille problemi alla drizza dello spi partiamo armati di molto fiducia. Il motore 4 cv mi rompe i timpani e mi fa anche un po’ spazientire, c’e’ solo spazio per poter ripassare ruoli a bordo.

Arrivano le 12.00  un bel venticello in lontananza comincia a gonfiare le vele, ma subito qualche segnale strano arriva; ogni 20 metri un salto di vento anche di 90° , assurdo e davvero preoccupante. Dopo 5 minuti vediamo arrivare da prua delle onde formate piuttosto minacciose, sicuramente più a Sud vento forte. Le mogli ci informano che a Sarnico non si riesce a camminare dal vento, ma , come al solito, non credo se non vedo e commento la telefonata con una piccola risata. Passano pochi minuti, dietro il corno di Predore vedo spuntare una schiuma e un numero impressionante di onde che fanno delle ochette davvero simpatiche . E’ il vento!!!! partiamo …due bordi di bolina e siamo dentro!

Più barche ci segnalano fortissime raffiche, e alcuni tornano indietro, un semplice sguardo con la ciurma e capisco subito che la loro intenzio è la mia … AVANTI!!!!

Entriamo nel vento, alcuni strumenti segnano 25 nodi  e raffiche di 40 la barca sbanda tremendamente,  due bordi cattivi e ci rendiamo conto che è davvero dura questa volta. Il mascone sbatte violentemente più volte sulle onde, è ormai una canzone che sentiro’ per almeno tutto il giorno (peggio di San Remo) più volte la barca tenta di straorzare, del resto la nostra barca da regata non prevede terzaroli….

Si va’, alla prima partenza siamo secondi, alti in boa e cattivissimi….fino alla prima virata, Gian quasi fisice in acqua, abbiamo dovuto lascare il fiocco per riportarlo a bordo, altra virata, con straorza finale,…..continuaiamo così….i ragazzi mi sembrano reattivi ma impauriti dalla situazione. Poppa, non ci penso neanche a dare l’ordine per drizzare lo SPI….la barca plana come mai visto….siamo velocissimi! Si arriva alla fine del lato di poppa, una violenta strambata per riorzare decisi…altra raffica e la barca sbanda paurosamente, il carrello del trasto ormai non tiene più, e lotto contro le straorze che il voento mi impone. Un cabinato scuffia, un Asso perde un uomo e lo recuperano con molte difficoltà….

Non vado avanti altrimenti ci annoiamo, riassumendo ho visto 2 volte la barca con il boma in acqua, carrello del trasto andare in mille pezzi, l’acqua che supera la falchetta e si inserisce nei gavoni, scontare una penalità da manuale e presentarsi sul cancello di arrivo come eroi; dopo questo posso dire di essermi divertito molto e di aver potuto contare su amici di regate davvero straordinari.

Grazie

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 Anche il colosso Alinghi comincia a scricchiolare sotto i colpi duri della finanza , e ,come al solito, alla fine di ogni America’s Cup si finisce per litigare per un tozzo di pane miliardario o qualche cosa di più. Ecco perchè a mio avviso bisogna cominciare ad addentrarsi nelle competizioni veliche più vere ed estreme le quali  mi sono sempre piaciute più delle AC Fashion  . La Vor (Volvo Ocean Race) per esempio, è una  regata miliardaria ma con la bellezza del giro attorno al mondo. Vor non risparmia colpi duri agli equipaggi, sferzando gli scafi alle latitudini più impensabili. Nel link di mondovela ci sono molti video dedicati alla VOR , regata estrema che purtroppo e troppo spesso elenca deceduti sul campo .Negli scorsi giorni Ericsson ha varato la sua prima barca per questa grande importante regata.

Per i forti di cuore riporto questo link http://www.volvooceanrace.tv/page/2005to06Documentaries/0,,12573,00.html

Riporto il comunicato stampa.

Portsmouth (England) – 13 February, 2008 – Ericsson last night launched the first of their two challengers for the 2008-09 Volvo Ocean Race at the World Trade Centre Plaza in Barcelona. The second generation Volvo Open 70, named Ericsson 3 and designed by Argentina’s Juan Kouyoumdjian, was officially christened before an audience of 1,500 guests.

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 L’estate scorsa si è conclusa la 32° America’s Cup con la vittoria di Alinghi su New Zealand Challenger. Era appena conclusa la cerimonia di premiazione e i giornalisti sportivi già si chiedevano dove, quando e con quali regole la 33° America’s Cup si fosse disputata. Una ressa a strappare informazioni a Ernesto Bertarelli, lo svizzero armatore di Alinghi. Poche settimane dopo scorpiamo le nuove regolamentazioni decise da Alinghi per la prossima competizione, e da subito si assiste ad  un aspor ricorso al tribunale della corte suprema di  New York da parte di Larry Ellison Armatore di BMW Oracle per reali norme anti sportive. Ad oggi si aspetta ancora una risposta, ma nel frattempo Team New Zealand fa sapere che non prenderà mai parte alla prossima edizione, Salvatore Sarno ,il napoletanissimo cuore di Shosholoza (barca Sud Africana), fa sapere che gli sponsor si stanno ritirando . Riusciremo a vedere ancora la regata regina del Match Race ormai bruciata da stra-miliardari che si picchiano per mancanza del senso sportivo?

Forse ai catamarani l’ardua sentenza.

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