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Posts Tagged ‘Vela’

Ricevo da Andrea di http://www.navigamus.blogspot.it/ e decido subito di pubblicare questa ottima notizia , quale onore ri-iniziare così

Sono bastati poco più di diciannove giorni di navigazione nell’Atlantico del nord a Marco Nannini ed al suo coskipper Sergio Frattaruolo per concludere la quinta tappa della Global Ocean Race e tagliare il traguardo di Les Sables D’Olonne conquistando definitivamente la seconda posizione che li vede sul podio di questa importante competizione internazionale in cui i navigatori italiani non avevano ancora lasciato il segno prima d’ora.

Le fasi iniziali della regata partita il 20 Maggio da Charlestone hanno visto Marco Nannini prendere la testa della flotta superando Cessna Citation, che si era tenta sotto costa, dopo aver effettuato una migliore scelta tattica dirigendosi al largo in mare aperto. Nei successivi quattro giorni l’imbarcazione di Conrad e Cavanough aveva poi effettuato una bella rimonta tornando a condurre la flotta fino all’arrivo in Francia a Le Sables D’Olonne.

Quasi tutta la traversata dell’Atlantico è stata percorsa dalle quattro imbarcazioni in condizioni di vento a favore e l’unico momento delicato si è verificato quando una forte burrasca con venti di quasi cento chilometri all’ora ha investito la flotta poco prima delle isole Azzorre costringendo tutti gli skipper ad adottare una condotta prudente man mano che il peggioramento delle condizioni del tempo veniva ad interessare le loro rotte.

Per Marco Nannini il secondo posto alla Global Ocean Race rappresenta un risultato eccezionale ben al di sopra delle sue aspettative ed anche un traguardo ambitissimo che ha comunque raggiunto con grandissima determinazione e nonostante le difficoltà economiche che lo hanno visto condurre la sua barca, Financial Crisis, all’inseguimento di questo sogno attraverso tutti gli oceani.

Essere oggi a Les Sables D’Olonne è una gioia immensa – sono le parole di Marco Nannini – ed è difficile riassumere in poche parole il culmine delle emozioni che provo nell’aver portato a termine questa circumnavigazione. Non sono mancati momenti bellissimi come anche situazioni difficili, ma oggi conta solo il poter festeggiare con la mia fidanzata e con la mia famiglia la realizzazione di questo sogno: ringrazio infinitamente tutti quelli che mi hanno sostenuto ed aiutato a realizzarlo .

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Dopo un lungo periodo di allontanamento forzato dalla vela, ora mi preparo per tornare, PROGETTOVELA.EU ha pubblicato il suo nuovo calendario, e spero di fare insiemi ad amici molte uscite appassionanti e ricche di storie da raccontare.

info su su WWW.PROGETTOVELA.EU

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I Media in questi giorni hanno dato ampio spazio al maltempo del Nord Tirreno che si è scatenato in questo week end. Si parla di uno Skipper che con mare Forza 7 si è lanciato in mare dalla sua imbarcazione per salvare il tender senza motore. Insomma questa persona ha perso contatti con l’imbarcazione e dato per disperso l’hanno ritrovato a dopo 42 ore di mare in tempesta.

Io ero a Capraia e quando mi hanno raccontato di uno skipper disperso mi sono davvero rattristito, poi leggendo le notizie ho cominciato a capire.  Tanti dubbi su cio’ che è successo….

1 – Ma come fa uno skipper a pensare di poter recuperare un tender a remi con un forza 7?
2 – Ma puo’ chiamarsi skipper chi abbandona l’equipaggio per salvare un tender?
3 – Come puo’ chiamarsi Skipper un semplice comandante di Barca a motore? 🙂
4 – Che fine ha fatto l’equipaggio?Come ha fatto a metterisi in salvo.

Ho aggiunto alcune foto scattate da me che fanno capire quale era la reale forza del mare in quei giorni, per chi non sapesse cosa è un forza 7.

Mare forza 7

Mare forza 7

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Ieri sera a casa di amici ho incontrato i partecipanti alla prossima uscita di Capraia – Elba con ProgettoVela. L’incontro con le persone che conoscerai in barca è tanto importante quanto una corretta pianificazione dell’uscita da parte dello skipper. Spesso solo le RV RB, porti, venti, approdi,ridossi, etc etc diventano quasi un dettaglio rispetto all’incontro umano.

In ogni caso la tecnica è sempre quella, dopo una piccola introduzione sulla traversata, sulle calette e le notturne, si passa rapidamente alla CAMBUSA, elemento importantissimo per la quiete dell’equipaggio. Mai far mancare una pseudo cantinetta piuttosto rifornita di vini bianchi in estate e rossi d’inverno (almeno questa è la mia intenzione…poi c’e’ un po’ di tutto) e un buon ammazzacaffè come il limoncello, ovviemante offerto dallo skipper…..

E buon vento…

presto on-line check list della mia cambusa

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In questi mesi l’attività velica mi ha visto un po’ latitante, a dire il vero anche il mio Blog mi ha visto latitare….ma ora riprendiamo la vita di sempre.

Segnale positivo è che con gli amici di ProgettoVela ( http://www.progettovela.eu )si ritorna in barca. Si parte il 19 Giugno da Cala De’ Medici alla volta di Capraia. Notte in rada a guardar le stelle. Sabato girovagando tra Capraia e l’Elba con meta a Marciana Marina (numero due sull’indice personale di gradimento dopo Porto Azzurrro) . Domenica mattina verso Cala De’ Medici bordeggiando verso Piombino.

Finalmente si ritorna a far quello che più mi rilassa….

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Tempo fa il buon Rinaldi ha postato sul suo BlogNon capisco un Paterazzo

Questa frase mi ha fatto ricordare di quando veramente mi si è rotto il paterazzo. Circa un paio di anni fa ero in barca con degli amici ai quali stavo facendo da capobarca per un corso Fiv. Tra virate e strambate quasi al limite del voltastomaco (ogni tanto ci provo anche gusto),  decido di fare un lungo bordo a fil di ruota. Si fila a circa 8/9  nodi sostenuti da un bel ventone che ci porta sempre al limite  di una violenta strambata grazie alle gesta maldestre dei nostri giovani apprendisti. Noto subito che i ragazzi sono un po’ stanchi e volendo spiegar loro come si fa a strambare a mo’  di crocerista decido di timonare per un po’ . Spiego più e più volte l’avvertimento del genoa che si sgonfia, segno premonitore che probabilmente presto ti “salteranno le corna “ , capiscono in fretta per fortuna (quando si parla di corna…). Il vento da stabile passa a un rafficato deciso, segnale inequivocabile di divertimento all’orizzonte. Mentre decido di orzare per stringere un po’ , sento una legnata  impressionante dietro la testa, non capisco sono tutti davanti a me, che zzo sarà mai accaduto, un  gabbiano in picchiata ? Una balena in tuffo sulla mia testa? I soliti con l’F18 che vengono a rubarmi il cappellino? Che cavolo sarà mai …. Dopo pochi secondi  vedo  il paterazzo svolacchiare sopra la mia testa. “GIU’ la RANDA ….GIU LA RANDA…” urlo a più non posso … I ragazzi mi guardano e ridono….

CHE ZZO RIDETE, GIU’ LA RANDA HO DETTO… nel frattempo una botta rapida allo stopper del genoa  fa andar giù la vela di prua per quei pochi metri che servono per non far spingere troppo sull’albero. Cominciavo ad avvertire una disastrosa disalberata con la randa e albero finiti a riva a qualche centinaio di metri di distanza.

Ripeto: Giù sta zzo di randa….forse a causa del mio sguardo di fuoco i ragazzi capiscono di dover tirar giù a razzo la randa…. e così finalmente fanno…nel frattempo ovviamente   porto la barca contro vento senza farla sbattere troppo su quelle onde che potrebbero dare l’ultima botta a sartie,strallo e albero. La randa è giù … con un salto affero il paterazzo (povera schiena) ,lascio il timone al primo mal capitato, ed  in qualche maniera cerco di sistemare gli arridatoi. Da subito scopro che quel fulmine di guerra del capo-base durante la manutenzione invernale, non aveva fissato il controdado  che blocca  paterazzo-arridatorio-barca. Quella disattenzione nella manutenzione mista alle raffiche che sferzavano le vele  hanno fatto anche strappare le ultime parti di filetto… con un po’ di pazienza riesco, a mano, a fargli fare quel paio di giri per poter fissare il cavo d’acciaio quel tanto che basta per ritornare in porto.  Pericolo scampato…

 

Ecco, per fortuna c’e’ chi ironizza ma c’e’ chi il paterazzo l’ha rotto davvero…..il dramma è quando il paterazzo ti si rompe e ti cominciano a girare le sartie ahahahha….

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Con gli amici di Progettovela stiamo organizzando la nostra presenza alla Barcolana 2008. E’ uno di quegli eventi dove ti ritrovi con vcchi amici e vedi il maggior numero di imbarcazioni a vela in una ristretta area di mare.

Ovvio non c’e’ agonismo, ma solo tanta volgia di esserci e solo per il gusto di esserci. Purtroppo l’anno scorso l’ho dovuta guardare dal mio letto, pensando ai miei amici che erano partiti 3 giorni prima con turni anche di notte di navigazione pur di esserci.

Fabio mi mandaun SMS ” E’ quasi più dura seguire il Giorgio tra le vie di Trieste che governare la barca nella Bora”. Infatti l’amico Giorgione, con il quale stiamo per organizzarci per andare a La Roquelle a vedere la partenza della Vendee Globe, è solo riuscito a stare buono in barca, poi si è dedicato ai sapori molto ENOgastronomici della zona. Da BARCOLLANA.

Stiamo organizzando e penso partiremo da Jesolo, evviva la barca…e chi viene è il benvenuto

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E’ mattina si parte per Marina di Campo , un porto di pescatori a sud dell’Elba. Dopo poche ore di navigazione senza vento avvistiamo 3 delfini che escono a prendee aria; ormai è un po’ di anni che li avvisto, ma ogni volta che li vedo con la loro pinna dorsale bella tesa (segno di vita libera in mare) provo un’emozione forte. Sono li a pochi metri da me, uno è più piccolo e segue attaccato gli altri due. Dopo una navigazione con vento leggero è ora di fermarsi. Decidiamo di entrare a Marina di Campo, avvisiamo via radio, nessuna risposta. Cosa vuoi pretendere Gio’ è il 2 di Giugno, mi ripeto, ed entro, cerco un ormeggio e decido di buttarmi all’inglese vicino la pompa del gasolio. Alcuni tedeschi con un tender di 1 metro e mezzo mi superano, mentre preparavo le cime e mi rubano il posto. Vabbeh, capiranno! mi avvicino e mentre faccio capire loro le mie intenzioni all’ormeggio, mi fanno gesto che c’e’ poco fondale… mah…. il mio strumento segna 5 mt a pochi metri da loro… e poi c’e’ posto per il gasolio. Quanto sono matti sti tedeschi.

Niente da fare mi avvicino e mi ormeggio , loro capiscono e spostano il tenderino che orma occupava spazio per almeno 10 mt. quasi fosse una 500 nel parcheggio di un TIR; per la serie con le buon si ottiene tutto!

La giornata trascorre così , tra una risata e l’altra e il solito prosecchino. Dirigiamo verso Marciana Marina, e decidiamo di ancorarci in rada per la notte in un posto molto riparato e sicuro dall’ottimo fondale. Come al solito vado in sicurezza altri 40 mt di catena (non si sa mai….almeno un paio di ore in più riusciro’ a dormire….) e siamo solo in due a ormeggiare li;  noi ed un 46 piedi battente bandiera svizzera. Piccola escursione nell’entroterra e poi si dorme. Un salto in capitaneria per controllare le carte meteo, ma come al solito mi rendo conto che è sempre il 2 di Giugno… anche loro fanno festa, neinte previsioni. Normalmente ci azzecco sempre guardano tendenza barometrica e le carte, ma con questa situazione strana dell’anticiclone dell’azzorre non sono molto preparato. E infatti la sorpresa arriva. Sono le 3 del mattino, la barca comincia ad essere scossa da onde abbastanza decise, pur essendo in rada molto riparata. Strabuzzo gli occhi e mi decido a uscire per dare una controllatina. Capisco subito le intenzioni del mare dal rumore, ancora è presto , la luna coperta ,e il tutto ovviamente mi fa solo intuire quale situazione potesse evolvere a largo. Vabbeh, torna a dormire, domani vedremo!

Purtroppo il giorno dopo saremmo dovuti essere a tutti i costi a Follonica, per lasciare a terra alcuni amici, e di riffa o di raffa quindi dobbiamo uscire comunque (gran brutto vincolo per chi va per mare). Sono le 5 il sole comincia a farmi vedere cosa accade furi dal  porto . Mare molto molto molto  mossso e vento assente. Wow mi dico… se c’e’ un modo per far star male le persone è uscire in queste condizioni a solo motore. Decido di aspettare, chiedo ai pescatori che mi dicono di lasciar perdere, altri che mi dicono ” Noi dai, tanto con 150 Cv. riesci a non schiantarti sugli scogli, apri tutto e torna a casa che poi peggiora!” .(io ho un 40 Cv.) Vabbeh, alle ore 5.30 decido di assaggiare l’onda…. dopo 30 minuti di navigazione a motore e uno scarroccio da paura decido di non battezzare gli scogli e di tornare indietro! Al massimo attorno ale 11 spero che l’aria salga e mi faccia dar tela.  Trovo l’uomo della capitaneria, il quale mi dice ” Stai in rada, dopodomani riparti….”, sul 16 Vhf un francese chiede aiuto, i miei amici cominciano a chiedermi che si fa, altri cominciano a prendere appuntamenti di lavoro per il giorno dopo , io che mi vedo bello tranquillo ad aspettare…..ed invece alle 9.00 si salpa ancora, secondo me qualche cosa arriva…. Ed infatti i miei 30 Kts di maestrale con onda formatissima travolgono dopo pochi minuti la barca. Mi domando subito se i ragazzi sono pronti a far quello che chiedo, se capiscono e se si fidano. Facccio cinghiare le 2 mogli dei miei amici e si continua. Sono costretto alla ruota e randa in mano, purtroppo Pier (l’aspirante randista) non ha ancora capito cosa fare quando la barca mi parte in straorza. Purtroppo una randa grande ed un fiocco strano mi continuano a far straorzare pur essendo terzarolati a 2 mani. Sono ormai ore di navigaizione continuando a  a lascare e cazzare, a poggiare e orzare per prendere l’onda , quando mi arriva il messaggio dal mio amico Roby: Venti maestrale in rinforzo, avvisi di burrasca a Livorno e Piombino, e canale di Piombino difficile.

Bene , mi dico, è proprio li che devo passare…. fossi solo almeno mi divertirei come un matto. Eppure guardo in faccia i miei amici e si divertono come pazzi (io anche … ). Le raffiche amumentano man mano di intensità e durata, la mia manona comincia a non reggere più la scotta di randa …quando vedo il canale di piombino….una poggiata sicura.

Quindi poggio, passo pericolosamente vicino ad una secca pur di evitare un passaggio troppo scoperto, onda al giardinetto e barca al lasco; leggere strapoggie… ‘sta barca non vuole rimanere dritta… ma d’altra parte queste onde mica posso comandarle….

La velocità aumenta, il divertimento anche , il mio equipaggio ormai è quasi esperto e riesco a cerdere la randa a Pier…siamo talmente veloci che decidiamo di andare a Porto Azzurro per farci una snana mangiata. Mi guardo alle spalle e vorrei ammazzare Roby, (quello del messaggio) il canale di Piombino non era poi così male….

Mentre navighiamo ragioniamo su alcune situazioni: l’ing, mi ha chiesto perchè ho deciso di dare tela con un vento così e con un mare così grosso ,( anche se con 2 mani di terzaroli). Stabilità e sicurezza! Alcuni dibattiti sul perchè la barca tendesse a straorzare pur avendo dato 2 mani di terzaroli…l’effetto onda accennante alla strapoggia al lasco… tutte domande semplici ma che per chi è uscito per la prima volta non meritano una risposta così banale è scontata.

Ore 14.00 mangiata a Porto Azzurro , e ore 20.00 siamo a Follonica. Ragazzi che divertimento!

 

 

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Domenica 1 Giugno 2008, si parte da Bergamo ala volta di Etrusca Marina (ex Marina di Scarlino), il tempo di trovare un po’ di solito traffico sulla Cisa ed ecco a ore 12.00 l’arrivo in barca.

Pochi preparativi, molta cambusa da scaricare e uno zaino con quattro vestiti. Mi accorgo che è più lo spazio occupato dalla mia inseparabile cerata che quello dedicato al vestiario di ordinanza.

Arrivano gli amici e via rotta porto Azzurro. La solita corrente ci fa derivare un po’ verso cerboli quando , sotto un vento di 10 Kts costanti al traverso,  sento per radio una imbarcazione che avvista una “balena morta” . La radio portante è piuttosto forte quindi capisco subito che l’imbarcazione che ha segnalato è molto vicina. Esco dal mio angolo di carteggio col binocolo, non sarebbe il massimo dopo neanche un’ora di navigazione impattare con la prua contro una balena. E a ore 11 avvisto l’enorme carcassa , attorno un walzer di barche che in circolo scattano foto e ricordi della puzzolente balena morta. Io mi limito a girarle al largo e segnalare la posizione alla capitaneria, non vorrei che qualcuno la incontrasse inaspettatamente.

Riprendiamo la rotta verso porto azzurro, è ormai tardi ed un bellissimo tramonto ci aspetta mentre cerchiamo un lugo riparato nell’affolata rada dove dare ancora. Un segnale diamo 40 mt di catena e la barca è ferma. La compagnia è ottima, il dondolio di continui arrivi di vicini d’ormeggio ci fa pensare alla nostra pancia, si mangia finalmente. Riso freddo ed un ottimo prosecco .

E’ quasi notte, due chiacchiere sulla prossima giornata e tutti a nanna. Normalmente non dormo mai benissimo quando siamo in rada, ogni tanto è inevitabile dare un’occhiata al punto barca, e salendo in pozzetto mi perdo osservando le solite stelle.

Alle 3.00 AM siamo svegliati da quattro furboni i quali bussano pesantemente sul mascone della barca , esco di fretta i pensieri in 2 metri mi fanno pensare al peggio “sicuramente qualche collisione in vista , forse l’ancora spedata, forse briganti”. Ed invece 4 ragazzi con un tenderino a remi ubriachi come pochi che mi scambiano per un certo Massimo. Ho impiegato qualche minuto (in mutande) a spiegare loro che non sono Massimo ; il momento più strano è stato dopo qualche minuto quando i ragazzi mi hanno chiesto “E dove è Massimo allora?”   🙂

Sono le 7.00 AM ci “svegliamo” una sana colazione e si fa rotta a sud dell’Isola….e domani raccontero’ l’aventura di maestrale!!!

 

Ciao a tuttio

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Soldini

 

 

Sono tornato,  a dire la verità non sono mai sparito.

Purtroppo sono stato molto impegnato tra lavoro e altre faccende meno simpatiche che in questo momento stanno influenzando troppo la mia vita .

Nel frattempo Giovanni Soldini è partito nella classe 40 per la Artemis Transat, una traversata alle alte latitudini nord i solitaria. Il nostro Giovannone il pignataro è primo, ma il bello dovrà ancora arrivare. Uscito dalla manica con molta fatica ora il comitato di regata ha posizionato un checkpoint più a sud possibile in rotta per evitare i ghiacci del nord. Seguamolo sul www.soldini.it

Per gli appassionati vi segnalo questo sito http://www.liveskipper.com/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1   potrete provare anche voi le ebrezza di una traversata virtuale, a mio avviso molto molto interessante!

 

Buon vento a tutti e speriamo di uscire da questi bordi infiniti di bolina molto molto stretta

 

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SECONDI !!!

 

Ciao a tutti , siamo arrivati secondi al campionato Italiano Open Surprise 2008 tenutosi a Luino.

Equipaggi molto competitivi e aggressivi hanno reso questa regata una SIGNORA REGATA!

Primo giorno vento da sud normale (grazie al microclima) e regate strepitose. Secondo giorno calma piatta fino alle 15.00 poi si scatena l’inferno ….ventaccio da nord (quanti nodi non lo so , potrei azzardare un fisso a 30 nodi e raffiche da …) , l’equipaggio svizzero che ci precedeva durante una poppa spezza l’albero in due….

Terzo giorno vento normale e dritti al secondo posto in classifica Open e Italiana……adrenalina a mille e tanta voglia di migliorare !!!

 

 

 

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Oggi due articoli, almeno dimentichiamo alla svelta le disavventure settimanali

Vittorio Malingri è partito da Dakar con un catamarano appositamente studiato , il Royal Oak per tentare di battere il recod di traversata fino a Guadalupa.. Soffiate anche voi su www.malingri.it

Tempo fa ho avuto la fortuna di conoscerlo, mano salda, sguardo penetrante e un volto asciutto , nella testa l’esperienza di un grande velista oceanico….forse un po’ troppe recenti rotture , per questo bisogna tutti tifare per Vittorio. Simone è con te…

 

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Ridiamoci alla vela.

Settimana prossima, dopo una serie di allenamenti, inizia il capionato italiano surpise che per l’edizione 2008 si terrà a Luino. Pronto ma un po’ acciaccato saro’ presente e agguerrito e speriamo in bene. Le premesse sono delle migliori.

Il surprise è una bella imbarcazione da regata con un dislocamento di 1250 Kg, in poche parole, divertente.

Regatante senza pari il Surprise si è forgiato un palmares fuori dal comune nei suoi primi anni di navigazione prima che si sviluppassero le competizioni di flotta nei monotipi attualmente molto praticate. Più di 1’500 Surprise sono stati venduti nel mondo. Navigano in Francia, Italia, Giappone, Austria, Spagna, Belgio, Germania, Portogallo e naturalmente in Svizzera dove si trova la flotta più belle con più di 600 unità sul lago Lemano. Barca di riferimento per il modo della vela il Surprise non ha finito di stupire !

Quindi dal 23 al 27 Aprile saro’ leggermente impegnato, ma dal mio portatile aggiornero’ il blog con i commenti a caldo della regata.

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Margherita

Margherita è partita pochi giorni fa da Trieste, con la sua imbarcazione, con un progetto nobile: portare messaggi di solidarietà, lettere e disegni preparati dagli stessi bambini della Chirurgia dell’Ospedale Infantile di Trieste “Burlo Garofolo”, appesi ai peluche Trudi, ai bambini nelle stesse condizioni ricoverati al “Gaslini” di Genova.

In due o tre settimane dalla partenza la bionda velista, figlia di Mauro Pelaschier, arriverà a Genova, prima donna italiana a compiere questo tipo di impresa.

In questo momento si trova al traverso di Brindisi Puglia, e percorrerà le restanti miglia a bordo  di uno sloop di 38′ costruito interamente in legno dal Cantiere Alto Adriatico, uno dei leader storici nella costruzione di imbarcazioni in legno e nel restauro di barche classiche in legno.

Se volete seguirla in real time GPS : http://www.liberalavitaliberalevele.it/gps/

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Navigamus ?

La risposta è SI.

Skipper è il comandante del Blog Navigamus e della sua Barca a Vela, un grande velista con un obiettivo nobile: percorrere  1000 miglia all’anno.  Se capitate sul suo Blog, capirete quanta passione c’e’ e quanta professionalità nel descrivere porti, coordinate, e consigli alla navigazione per la zona Croazia. Come scrissi tempo fa su uno di questi post, “E’ Meglio di un Portolano”.

Come tutti i buoni armatori pero’ c’e’ spesso carenza di equipaggio, e tempo fa Skipper ha lanciato un appello On-Line che riporto.

“Cari ragazzi di Jesi, Tolentino, Osimo, Macerata, Maiolati Spontini ecc. visto che la stagione di vela è ufficialmente iniziata che ne dite di provare a fare un giretto in barca?
E’ richiesta la sola e pura presenza fisica, da non confondere con la prestanza 😉 , e la disponibilità di qualche ora al pomeriggio ……. niente esperienza specifica!
Non siete neanche un po’ curiosi ? Non vi smuove nemmeno l’idea che è tutto a gratis ? “

Avessi avuto io un’opportunità simile ai tempi che furono l’avrei colta al volo, ma ,come sempre mi vien da dire, si da il pane a chi non ha i denti!! Per fotuna skipper mi dice di aver incrementato la sua forza di 5 validi elementi, ottimi presupposti per una stagione con i fiocchi.

Skipper è uno di quei velisti che ammiro perchè decidono di metter on-line il loro sapere!

ciao

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Un po’ di relax

Lo ammetto, in queste settimane ho tirato un po’ troppo la corda e il fisico si fa sentire. Una risposta di Skipper mi fa ricordare di rispolverare un testo di Bernard Moitessier  .  Quale ottimo momento per una sana lettura in completo Relax, facendo finta di essere in barca con lui. Ogni volta che rileggo un libro riconosco nuovi paragrafi che mi fanno sognare, in particolare uno dei libri del celebre Bernard mi fa pensare a nuovi scenari della mia vita “Un vagabondo dei mari del sud”   .

In realtà sarei dovuto andare ad allenarmi con i ragazzi del Surprise per il campionato Italiano, ma alcune questioni irrisolte, mi hanno costretto ad uno stop forzato.  Vabbeh, comunque la mia stagione in barca riprende a pieno ritmo già da venerdì prossimo.

Oggi scrive Luca sul mio Blog, quale onore motorista mononeuronico incallito!!!! quando ti fai vedere?

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 Venerdì 28 Marzo 2009

Presa della barca con 6 amici a Puntone di Scarlino, Bavaria 40 Fast Cruiser, si dorme (gran poco) e la mattina ore 8.30 si parte. Rotta verso Palmaiola con poco vento vista l’ora. Tempo ottimo come la compagnia, al traverso di Palmaiola si punta verso Porto Azzurro, bellisima località da visitare in questo periodo (lato Ovest dell’isola).

Domenica 29 Marzo

Si riparte , costeggiamo a sud per poi ripartire per la più classica Punta Ala (zona di regata). Un ottimo pranzo aspettando l’arrivo di Eolo…e come previsto un bel traversone con una brezza a 15 nodi ci riporta Scarlino in compagnia di delfini, virate e strambate.

Occhio  in ingresso e uscita da Marina di Scarlino Etrusca Marina  fondale molto molto basso ma benzinai più simpatici della costa Toscana.

Ho conosciuto una coppia di malati di Mare, poi racconterò, dico solo che vivono in Barca a Vela e arrivano da una vita passata nello smog Milanese.

CVD se il porto è piccolo e le barche ormeggiate sono tante appena si decide di rientrare comincia a soffiare un ventaccio a 20 nodi che ti spinge verso le altrui prue…. per la serie la fortuna e orba ma la sfiga ci vede sempre bene, ma la poppa entra sempre giusta!

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 Ragazzi si parte!

 Inizia l’avventura di ProgettoVela, 28 29 30 Marzo saremo a Scarlino per l’uscita all’Elba. Una bella navigata verso l’isola più frequentata dell’alto Tirreno a bordo di un Bavaria 40. Ogni 15 giorni saremo a bordo delle più confortevoli imbarcazioni a vela per divertirci, mangiare, rilassarci in ottima compagnia. Aspettando la Settimana Adriatica di metà Agosto.

E’ ormai periodo di acqua e mare, Skipper è ormai pronto per la BigNavigation2008, gli amici del J24 ormai cominciano ad allenarsi, il surprise è pronto per nuove sfide,  Efrem dovrebbe essere vicinissimo alla consegna del suo Hanse (guai se non mi invita per il varo), e lo snipe inizia le fasi di carteggio della per riparare qualche infiltrazione di troppo di acqua (circa 100 litri ogni 2 ore WOW) .

Il 2008 inizia bene .Quale migliore augurio a tutti con un BUON VENTO cari amici!

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si parte

 

Domenica 2 Marzo riparte la stagione con la 3° giornata del Campionato Invernale del lago d’Iseo.La più interessante occasioni per confrontarsi sul lago nostrano. Imbarcazioni di ogni genere si fronteggeranno a colpi di bordi e spi per aggiudicarsi il titolo di Campio d’Inverno. Il lago d’iseo è una bellissima palestra d’allenamento per color che non possono raggiungere il mare per problemi di distanza, e grazie ad un vento sempre costante nell’inserimento (Sud) e preciso come un orologio svizzero tanto da chiamarlo “ORA” . Questo vento termico lacustre inizia a soffiare da Sud circa lle 11.00 e finisce verso le 18.00 offrendo ai velisti una propulsione sicura, in uno scenario incantevole. Domenica 2 Marzo 2008 tutta davanti a Tavernola per divertisri. Io partecipero’ con l’quipaggio j24, siamo messi un po’ malino in classifica, ma speriamo che  il mio rientro (dopo lo stop forzato di 2 turni a causa dell’ernia discale ormai famosa) possaportare fortuna.

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 L’estate scorsa si è conclusa la 32° America’s Cup con la vittoria di Alinghi su New Zealand Challenger. Era appena conclusa la cerimonia di premiazione e i giornalisti sportivi già si chiedevano dove, quando e con quali regole la 33° America’s Cup si fosse disputata. Una ressa a strappare informazioni a Ernesto Bertarelli, lo svizzero armatore di Alinghi. Poche settimane dopo scorpiamo le nuove regolamentazioni decise da Alinghi per la prossima competizione, e da subito si assiste ad  un aspor ricorso al tribunale della corte suprema di  New York da parte di Larry Ellison Armatore di BMW Oracle per reali norme anti sportive. Ad oggi si aspetta ancora una risposta, ma nel frattempo Team New Zealand fa sapere che non prenderà mai parte alla prossima edizione, Salvatore Sarno ,il napoletanissimo cuore di Shosholoza (barca Sud Africana), fa sapere che gli sponsor si stanno ritirando . Riusciremo a vedere ancora la regata regina del Match Race ormai bruciata da stra-miliardari che si picchiano per mancanza del senso sportivo?

Forse ai catamarani l’ardua sentenza.

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Punta Ala

marinapuntala.gif 

Mercoledì scorso sono passato da Punta Ala e ovviamente mi sono soffermato al Marina.

Cosa dire, chi non conosce l’organizzazione di un porto turistico così ben organizzato ed attrezzato?. Magari in tarda primavera ed estate un po’ troppo trafficato;  e porprio per questo motivo  ho scoperto un porto infrasettimanale del tutto rilassante e pacifico. L’unica gente che si avvicinava alle imbarcazioni erano i vari cantieri ormai pronti alla stagione 2008, intenti a pulire, sverniciare, etc etc . Quanto pagherei per vivere in un posto del genere…Forse pretendo troppo pensando a Punta Ala, ma ,almeno nei sogni, permettetemi di scegliere il posto che più mi piace. Giusto per non famri mancare nulla, prima di raggiungere alcuni amici a Roma, ho fatto un bel pranzetto al Marina a base di tagliolini all’astice. Forse è un piatto scontatissimo e per alcuni da “sborone”?  Ma a me, grezzone quale sono, piace troppo il cibo per pensare di rinunciare ad una simile leccornia.

 punta-ala.jpg

 Sapendo di fare felici altri amici che girano sul blog inserisco un  link a Webcam che ci ricorderanno del mare nel pieno grigio della città.

 http://www.puntaala.net/home/sea_puntaala_net.jpg

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il Re della Gassa

Ragazzi imparate a fare la Gassa d’amante….

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Snipe, solo per pochi

 

Progettista: Bill Crosby (1931)

Forma dello scafo: a spigolo

Equipaggio: 2 persone

Lunghezza fuori tutto: 4720 mm

Lunghezza al galleggiamento: 4114 mm

Larghezza: 1520 mm

Pescaggio (deriva su/giù): 150 mm / 955 mm

Superfice velica: 10,80 mq

Piano velico: randa/fiocco, tangone per il fiocco nei laschi (niente spinnaker)

Peso: 172,8 kg (scafo, albero, attrezzatura fissa, timone, deriva)

Regolamento di costruzione: strettamente monotipo con possibilità di innovazioni su attrezzatura, manovre e disposizione della coperta

Interpretazioni delle regole della classe: www.vivoscuola.it <!—->

Costruzione (scafo): varia a seconda del costuttore; generalmente sandwich di balsa o termato in vetroresina (poliestere o epossidica) con talvolta lavorazione sottovuoto; alcune barche in legno (nuove e vecchie) sono ancora competitive ; nessun materiale esotico (niente carbonio o kevlar)
www.snipe.org/articles/noe
www.snipe.org/articles/woodboat

Costruttori: numerosi in Europa, Stati Uniti e Sud-America e Giappone.
www.snipe.org/buy/new

Costruzione (albero): in alluminio con rastrematura sulla punta. (carbonio espressamente vietato)

Manovre correnti: cunninghams fiocco/randa; vang; base randa; controllo della flessione dell’albero; archetto; drizza del fiocco (si lasca con l’uso del tangone)

Usato: lo Snipe, a differenza di altre derive, rimane competitivo molto a lungo. Esistono ottime occasioni di barche usate

Associazione di classe internazionale: www.snipe.org

Associazioni di classe nazionali: www.snipe.org/regional

Flotte Snipe in Italia: flotte

Flotte Snipe nel mondo: www.snipe.org/specs/usfleet, www.snipe.org/specs/interfleet

 Regate principali: Campionati Mondiali: Assoluti, Juniores, Femminili, Master. (tutti ogni 2 anni) Campionato dell’emisfero occidentale (ogni 2 anni in opposizione ai mondiali) Campionati Europei (ogni 2 anni in opposizione ai mondiali) Campionati Nazionali (tutte le nazioni e ogni anno) Campionati Nord-Americani Campionati Sud-Americani

Regate principali in Italia: Campionato italiano assoluto, juniores, femminile e master (ogni anno), 4 regate Coppa Duca di Genova (regate nazionali in località diverse), Campionato del Sud Europa, Campionato dell’Adriatico, Campionato del Tirreno, Campionati zonali (organizzato nelle singole zone su un determinato numero di prove/regate), numerose regate locali, Campionati invernali

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 Dopo 22 giorni 13 ore e 22 minuti di regata Giovanni Soldini e Pietro D’Alì sono stati il primo equipaggio a tagliare il traguardo dei Class40 della Transat Jacques Vabre!Una incredibile e grande regata condotta con maestria ed ingegno. Due eroi della vela italiana e mondiale che con caprbietà ed esperienza arrivano mostrando la poppa a blasonati coppie di regatanti.I retroscena pero’ sono davvero fantozziani, Pietro e Giovanni infatti prima di partire durante il trasporto della barca, vengono addirittura speronati di notte da un peschereccio provocando danni enormi; tuttavia in un cantiere portoghese riescono a sistemare la barca e ripartire, appena in tempo per partecipare alla regata e vincere. Dopo ore sotto spinnaker, rompono e Giovanni Soldini ha passato una notte intera a ricucire la bugna, entrano in giorni di bonaccia equatoriale, eppure stanno davanti a tutti.

Bene, l’unica nota stonata? Nessun giornale, televisione,  parla di tutto questo …. bene, anzi male….sarà il solito Fare Vela o Bolina a recensire l’evento, ogni tanto mi viene un po’ di tristezza.

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Si avvicina sempre più la data della partenza di Margherita Pelaschier da Trieste per la sfida dei suoi sogni di quattordicenne: il  25 gennaio presso lo Yacht Club Adriaco è stato presentato il progetto “Libera la vita, libera le vele” in occasione del varo di Alto Adriatico 38′.Alto Adriatico 38′ è l’imbarcazione con cui Margherita navigherà da Trieste a Genova nella sua sfida in solitario a favore dei bambini della chirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Burlo Garofolo di Trieste, una sfida che la vedrà impegnata nel prossimo mese di marzo sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alle patologie chirurgiche infantili e raccogliere fondi in favore dei progetti promossi da A.B.C. Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus.
Già da qualche anno la giovane navigatrice bionda è testimonial di ABC Burlo, sulle barche dove ha regatato sventola la bandiera dell’associazione nata nel 2005 dall’iniziativa di alcuni genitori provati dalla dolorosa esperienza per la malattia dei loro figli e finalmente in questa occasione realizzerà il suo piccolo grande sogno.Nella serata del prossimo 25 gennaio Margherita Pelaschier presenterà Alto Adriatico 38′, l’imbarcazione realizzata dal Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone, leader nella lavorazione del legno, sensibile anche alle problematiche ecologiche e sociali, con una filosofia aziendale basata sul rispetto del lavoratore e del lavoro.
Alto Adriatico 38′ è una barca ecologica, leggera quanto una in vetroresina, che unisce la metodologia di costruzione classica del legno a un metodo di taglio e assemblaggio moderni, senza fabbisogno di manutenzione degli scafi tradizionali.

“Questa settimana c’è stato il varo tecnico di prova della barca e io, appena tornata dalla mia traversata atlantica, sono rimasta stupita dalle migliorie apportate, è un vero gioiello! Ora inizieremo le prove in mare con delle vele provvisorie per iniziare a capire come reagisce in navigazione. Infine apporteremo delle piccole modifiche alla barca di serie per facilitare le manovre in solitario.
Ringrazio il Cantiere Alto Adriatico e mio papà che ha seguito i lavori, per l’impegno con cui si sono dedicati alla barca e per l’entusiasmo con cui hanno sposato il progetto.”

Margherita che dall’età di 14 anni ha il desiderio di navigare in solitario, partirà da Trieste, prima donna italiana a compiere questo tipo di impresa, per portare messaggi di solidarietà, lettere e disegni preparati dagli stessi bambini della Chirurgia dell’Ospedale Infantile di Trieste “Burlo Garofolo”, appesi ai peluche Trudi, ai bambini nelle stesse condizioni ricoverati all’Opedale Pediatrico “Gaslini” di Genova.

La traversata di Margherita è prevista per il mese di marzo dalle banchine dello Yacht Club Adriaco di Trieste e si concluderà dopo circa 12 giorni di navigazione a quelle dello Yacht Club Italiano di Genova.

Già fin d’ora è possibile seguire il progetto di Margherita attraverso il sito www.liberalavitaliberalevele.it. Inoltre, attraverso un sistema GPS e GPRS fornito da Move&do di Trieste leader nel settore del mobile resources management, sarà possibile seguire in tempo reale la posizione della barca durante l’impresa.

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Nodi e bitte

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Dato che amici mi hanno detto che non sanno cosa è una bitta, inserisco una piccola descrizione ma sopratutto un’immagine che possa definire meglio come viene usata e ovviamente quali nodi usare su di essa. Come tutti i nodi fondamentali, questo è uno di quei nodi che fanno la differenza in fase di ormeggio sicuro in porto, o per fermare la barca su un gavitello sulla bitta di prua.

Sulle bitte da ormeggio in porto io preferisco un nodo parlato semplice perchè è più rapido da effettuarsi ed abbastanza sicuro, tuttavia c’e’ chi usa la gassa d’amante  la quale a mio avviso va sempre controllata perchè a lungo tende a sciogliersi.

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vi segnalo anche questo link che vi insegna con un video a fare sti benedetti nodi…

http://www.velagratis.it/default.asp?P2=8nodi(2).asp

http://www.velagratis.it/default.asp?P2=8nodi.asp

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Progettovela

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Spero che il 2008 sarà ricordato come l’anno della svolta. Tante carne al fuoco ma soprattutto un progetto legato al mondo della vela che da tempo progettavo. Insieme a diversi amici stiamo creando un’associazione che possa riunire tutti color che hanno voglia di navigare i nostri mari in completo relax.  Progettovela, così abbiamo deciso di chiamare la nostra avventura; io Will e Pier, saremo i soci fondatori e speriamo che molti amici si uniscano alla nostra causa; il nome mi è piaciuto da subito, un po’ come il mio vecchio progetto riguardante l’abbandono quasi totale del continente “fermo” per quello più vasto della terra.

Era molto tempo che sognavo di iniziare a creare qualche cosa di serio nell’ambito velistico, fino ad oggi solo regate, corsi e veleggiate con amici più o meno affidabili (vedi la compagnia del Cavallo). Da Aprile iniziremo ad uscire durante i week-end coinvolgendo mogli, amici, parenti etc etc…

 Beh, un buon vento anche a Progettovela

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