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Archive for the ‘Viaggi e Foto’ Category

 

Viaggio in Portogallo , Porto

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Lettore

Tempo fa durante un viaggio vidi questa scena. Camminavo tra le mille bancarelle di  un mercato del Sabato mattina, gente che si accalcava per l’ultimo acquisto o per non farsi scappare l’occasione di turno. Verdure, vestiti, gente di ogni razza con borse ricche di ogni ben di Dio.

In un angolo vicino ad un pilastro ,  assorto nella lettura di un libro, un signore dalla barba lunga seduto sul suo zaino colmo dei suoi averi.

Lui era li, concentrato sul suo mondo, il resto non aveva nessuna importanza.

Un capello appoggiato in terra evidenzia il suo stato relativo, o rappresenta solo la percezione che noi abbiamo della sua condizione.

Ma di cosa altro poteva avere bisogno?

Quell’immagine è sempre rimasta fissa nella mia mente, e mi aiuta ogni giorno a rimanere con i piedi per terra, ma anche per capire dove voglio andare.

Ecco il MIO significato di fotografia.

 

 

 

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Non Ho voluto inserire le solite Fotografie da Union Sq , Alcatraz, ecco solo qualcuna poi scriverò del mio viaggio soprattutto incentrato sulla Silicon Valley.

 

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San Francisco

San Francisco dal Golden Bridge

La terza settimana di isolamento per il Covid-19 sta per iniziare.

Tanto, molto, alcune volte troppo tempo per riflettere su cio’ che stiamo vivendo; ma in questi momenti è forte e presente una domanda: “Come saremo dopo? Come cambierà la nostra Vita?”

in tutta questa incertezza e impotenza c’e’ una sicurezza, quando tutto sarà finito sicuramente qualcosa sarà cambiato rispetto anche solo a tre settimane fa. Quando una pacca sulla spalla di un nostro collega, un abbraccio incondizionato dei nostri amici, una carezza anche data casualemnte era normalità. Il virus ha colpito duramente la nostra salute in primis, ma ha toccato nel profondo il rapporto tra le persone, ora mentre siamo in fila al supermercato in una coda (mai vista) così ordinata di persone distanzaiate tra di loro , c’e’ un muo altissimo. Un muro invisibile quasi invalicabile che separa le persone, che mi separa dal resto del mondo, pur essendo parte integrante di questo mondo. E ora è come se all’improvviso lo stesso Mondo che ci ospita ci facesse sentire per l’appunto OSPITI, e per certi versi del tutto sgraditi.

Guardo ai giovani, che hanno usato gli ultimi anni a isolarsi dietro i loro smartphone, evitando quasi qualsiasi rapporto umano con amici perché l’unico mezzo di contatto era esclusivamente la tecnologia. Guardo ai giovani sperando che ora si accorgano cosa significa isolarsi veramente, e spero che questo mometno di privazione , di questi momenti vissuti in città in gabbia (come nella mia fotografia,) possano essere di stimolo per poter , quando usciremo, ad uscire veramente per abbracciare anche solo la prima persona che passa per la strada.

Un mese fa tutto questo poteva essere anche solo normalità. Ora è utopia.

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Spesso l’India descritta dai libri, dalle copertine patinate delle riviste, del National Geografic, dei libri, o di Steve McCurry viene descritta con colori, spiritualità, vita. Io sono andato a 300 Km da Mumbay , in una delle zone più inquinate del pianeta. E’ VAPI , una zona dove il nostro modello d’industrializzazione ha piantato forti radici in un territorio forse ancora non pronto, in una popolazione sicuramente non pronta.
Atterro a Mombay, l’autista nel pieno della notte, guida la sua sgangherata automobile in un delirio di autisti, scooter, e camion in contromano. Clacson , quel clacson che ti tiene in vita e che segnala la tua presenza nella maniera più naturale possibile immaginabile. Non esiste un criterio, alcune volte suonava nel nulla…l’importante era suonare.

Sono ormai le 4 del mattino e l’autista che tenta di tersi sveglio corre da destra a sinistra in questa autostrada che da Mombay porta a Nuova Deli. Pensavo che quella nebbia che si intravede fitta e densa fosse solo un po’ di umidità, ma da subito capisco che più ci allontaniamo da Mombay e più quella nebbia dimostra di essere smog.

Del resto siamo a Vapi, una delle aree più inquinate del pianeta. Si scorgono motorini carichi all’inverosimile spesso ospitano in un equilibrio naturale anche 4 persone. Donne vestite dei loro drappi portate sul sellino e sedute come se fossero sedute su uno dei nostri comodi sofà. Eppure sfrecciano a velocità al fianco di camion e nella polvere o in strade dissestate, eppure loro, le donne, rimango li sedute ed imperturbabili guidate dall’esperienza del loro marito.

Una sera esco cammino tra gente che continua a camminare, ma non si capisce dove vanno. Attraversare la strada è un delirio, si rischia la vita, ma vince chi è più duro, chi è più avventato, se cerco di spostarmi tentennando sicuramente qualcuno mi investirà. Non corro , mi lascio trasportare dalla gente che continua a camminare.

Un bambino mi guarda , fisso … come se fossi un marziano. Il padre orgoglioso della sua creatura lo guarda curioso del suo futuro. Negli occhi di quel bimbo i mille punti di domanda nel vedermi, vestito diversamente rispetto agli altri. E’ naturale , una foto regalata, il padre ancora più orgoglioso mi stringe la mano. E’ li seduto aspettando di mangiare qualche pietanza al ristorante improvvisato tra quattro baracche.

Cento metri più in la scorgo marito e moglie che spadellano qualche verdura da vendere, mi chiamano e mi cercano….ma non per vendermi qualche cosa, e con un sorriso incredibile mi fanno capire che vogliono una foto. Scatto, lei quasi si mette in disparte per pudore ma le faccio segno di rimanere li …è Lei la regina della fotografia in quel momento.
Fiori tra le macerie di questo si tratta. Quell’India tanto diversa dalle zone a Nord, quell’India fatta di persone che si occupano l’uno dell’altro ma nelle loro caste.

Qui non c’e’ gente magra ,a tutti è garantito cibo. Magari anche solo del riso , ma questo è quanto basta a un popolo ricco di contraddizioni. Ricordo, ero seduto con delle persone e si parlava ad un certo momento mi dicono “STOP, ora mangiamo” ed io rispondo ” Ma no, finiamo di parlare poi mangiamo” . Loro con voce perentoria rispondono quasi seccati “Si vive se si mangia…. ora mangiamo” . Come dargli torto. Sembra che qui le priorità siano ancora alla loro primordiale originalità.

 

Ecco alcune altre foto

 

 

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ZOOM

ZOOM CLICCA QUI! 

CIAO A TUTTI DOMANI SI REPLICA!!

A grande richiesta domani sera ripetiamo , ci incontriamo per fare quattro chiacchiere informali e per farci compagnia su ZOOM. E’ un modo informale per passare un po’ di tempo in questo periodo di isolamento da COVID-19
Chi vuole collegarsi io sono li, se vuoi invita più persone che conosci.

APPUNTAMENTO Giovedì 19/03/2020 ore 21.00 per 40 Minuti NON TARDATE

Topic: FOTOGRAFIA
Time: Mar 19, 2020 09:00

CLICCATE SUL LINK QUI SOTTO O SULL’IMMAGINE IN ALTO
https://zoom.us/j/958861027

 

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Ecco una nuova puntata del Podcast.

Quante volte abbiamo sofferto per blocchi creativi o mancanza di idee, non solo in fotografia, ma anche in ufficio, o in altre situazioni. Tempo fa documentandomi ho trovato questi 4 esercizi estremamente utili per ripartire ed avere nuove idee.

Ascolta il podcast e dimmi in libertà cosa ne pensi .

Clicca sul link per ascoltare
Ascolta “#5 Ecco 4 esercizi per allenare la creatività in fotografia” su Spreaker.

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WoldPressPhoto

Purtroppo il Coronavirus covid19 ha colpito anche il WorldPressPhoto, quindi supportiamolo perchè l’impegno di grandi fotografi va oltre il momento che stiamo attraversando.

https://www.worldpressphoto.org/news/2020/nominees-announced/39191

Ecco il link per poter vedere le nomination e le foto al prossimo WORLD PREE PHOTO edizione del 2020.

Interessante vedere gli scatti finalisti del più importante premio mondiale in termini di Foto  Giornalismo.   Magari in queste giornate sarebbe interessante soffermarsi alcuni momenti a osservarle per capire come i “Grandi” usano la fotografia per comunicare una storia .

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Rolleiflex

E’ domenica , ed è ormai il sesto giorno in regime di autoconservazione da coronavirus. Non riesco proprio a chiamare questo momento usando il termine quarantena, o isolamento. Autoconservazione chiarisce molto meglio il concetto secondo me.

Mentre sono in casa, penso a ciò che accade la fuori, alle immagini di solitudine e desolazione che vorrei fotografare . E allora per non farmi prendere da coraggio di uscire di casa per scattare qualche foto penso alla mia Rolleiflex, e decido che sarà lei oggi la mia modella preferita. E la ritraggo così , con il buio, quel buio primordiale che si propone come l’antagonista della luce e della fotografia, ma da quello stesso buio è nata la luce.

Quella luce che disegna sulle pellicole delle macchine fotografiche una storia fissando quel momento che diventa unico del suo genere.

La mia Rolleiflex funziona ancora ed egregiamente e tornerà presto a fotografare alla luce del Sole.

 

 

 

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INDIA
Mai come oggi la frase “CIAO COME STAI? ” ha avuto un significato così importante e profondo.
Noi Italiani a questa semplicissima domanda abbiamo spesso risposto con un banale “TUTTO BENE” dando per scontato e banalizzando sensazioni e stati d’animo che non sempre risponderebbero altrettanto banalmente.
Ora le cose sono cambiate radicalmente, nel profondo. Facendo riemergere la fragilità di quell’Uomo che si autoritiene titolare di questo Mondo e di questo modo di agire spavaldo e arrogante.

Ho come la sensazione che da oggi “CIAO COME STAI” riconquisterà la sua dignità di frase compiuta, ma soltanto se si scorgerà negli occhi di chi la pronuncia un filo di paura e la preoccupazione, magari non solo per se stessi, che alla fine siamo realmente molto più vulnerabili di prima.

Posto una fotografia del mio ultimo viaggio in India, luogo dove per salutarsi non basta un “Ciao come stai?” ma NAMASTE’ …tradotto “lo spirito che è in me riconosce lo spirito che è in te”….meno banale no?

Ma tu come stai?

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Ma siamo davvero diversi?  Quanto c’è di comune tra persone apparentemente differenti in termini di abitudini ?

In questo momento di street photography sono stato attirato dal volto della ragazza con il capo coperto. Pazientemente attende il marito che scatta una fotografia con uno smartphone, e tutto intorno si muove in una follia di intenzioni. Ognuna delle persone sullo sfondo racconta la sua storia come in una danza dei movimenti diversi e apparentemente disordinati. Provate ad immaginare cosa stessero facendo in quel momento, provate con l’immaginazione a raccontare a voi stessi la storia di queste persone….

E fuori dal fotogramma? ….

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Sono in areo, un altro viaggio, un’altra storia da raccontare. E come sempre non mi aspetto molto, attendo,che il viaggio crei il suo singolare percorso attraverso le esperienze, le persone. Semplicemente attendo. Destinazione Valencia.

Scorro una rivista distribuita in aereo e incappo nella più singolare proposta pubblicitaria …#pictureperfect.

Ecco anche in questo momento la fotografia ha bussato alla mia porta; infatti ,come potete vedere dalla fotografia una bella ragazza intenta nel fare un selfie, ci propone trucchi e altri ammenicoli studiati appositamente per effettuare fotografie di se stessi più che perfette.

Questo è uno di quei classici esempi che testimoniano l’influenza che oggi la fotografia ha nelle nostre vite quotidiane. Non chiedetemi però se sono d’accordo sul tema della pubblicità, mi piace in questo momento soffermarmi esclusivamente sul semplice concetto che se si pensa che la fotografia sia morta rischiamo di commettere il grande errore di sottovalutare tutti i molteplici aspetti della fotografia odierna come mezzo d comunicazione in continua evoluzione.

Ecco come truccarsi per un selfie perfetto….anche quando non si pensa di essere appassionati di fotografia è la fotografia che si occupa di te….a quanto pare.

Sono appena tornato dal viaggio a Valencia, tanti scatti…forse interessanti. Nei prossimo giorni pubblicherò qualche scatto .

 

#fotografia #foto #viaggio  #valencia #pictureperfect

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valencia-1049389_960_720.jpgTra poco inizia un altro viaggio, macchina pronta, appunti presi, zaino fatto…..tra poco si parte!

Appena finito pubblicherò’ pianificazione e fotoreportage del viaggio.
Porterò la Rolleiflex? La Fuji ? la Polaroid? …..vediamo …..

Ma l’importante è fare foto , non lo strumento con quale farle!

Stay tuned!

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Internet è un contenitore pieno di informazioni fotografiche di qualsisasi stile o genere, siamo inondati da un’enorme quantità in temrini  di contenuto grafico con effetto ‘WOW’.

Foto artefatte o foto realisitche? In tutta onestà non ho mai adorato le foto poco realistiche, ritenendole “realtà artefatta”. Guardare una fotografia è da ritenersi un atto di fiducia nei confronti di chi cerca e scatta l’immagine. E chi la scatta dovrebbe sempre essere intellettualmente onesto nel rappresentare una realtà raccontandola.

Se guardo gli scatti di Vivian Meyer sono sicuro dell’autenticità della fotografia scattata con la sua inseparabile Rolleyflex , e posso scrutare in ogni parte del fotogramma cercando dettagli degli anni a lei contemporanei.

Uno scatto vero dura negli anni, una fotografia artefatta al computer dura per i 3 secondi (anche troppi) che decido di dedicare alla sua osservazione.

Amo profondamente le opere di Gianni Berengo Gardin, che anche nella sua firma decide di ribadire il concetto di autenticità dello scatto.

Quindi vivano le FOTOGRAFIE VERE e non solo immagini …..

Immagini come quella che ho scattato in Grecia, con un orizzonte storto, con il ragazzo in primo piano estremamente mosso che sembra intenzionato a PISCIARE nel mare….

#fotografia #fotovere #foto #grecia

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Spesso penso che non sia solo una questione di dipendenza dal mare, ma direi anche di natura incontaminata. Sono stato con un amico al rifugio f.lli Longo prov. di Bergamo . Pariti da Carona (BG) alle 9.30 arriviamo in 2 ore di cammino seguendo la strada sterrata.

Cascate, fiori, rocce, ghiacciai , marmotte ed al ritorno anche un Cerbiatto.  Certo non sono delfini e balenottere, scogli e vento…ma è pur sempre natura.

Giusto per i miei amici marini aggiungo una foto scatta durante l’escursione.

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In questi mesi l’attività velica mi ha visto un po’ latitante, a dire il vero anche il mio Blog mi ha visto latitare….ma ora riprendiamo la vita di sempre.

Segnale positivo è che con gli amici di ProgettoVela ( http://www.progettovela.eu )si ritorna in barca. Si parte il 19 Giugno da Cala De’ Medici alla volta di Capraia. Notte in rada a guardar le stelle. Sabato girovagando tra Capraia e l’Elba con meta a Marciana Marina (numero due sull’indice personale di gradimento dopo Porto Azzurrro) . Domenica mattina verso Cala De’ Medici bordeggiando verso Piombino.

Finalmente si ritorna a far quello che più mi rilassa….

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Week End a Roma

roma.jpg 

Finalemnte un po’ di relax, mi sono concesso un  week end a Roma, unendo utile e dilettevole ( ci sono capitato per un appuntamento di lavoro). Tutto bellissimo, tranne una continua sensazione di essere vittima di numerevoli fregature dagli esercenti di negozi e risotranti di Roma.

E’ venerdì sera, la fame è tanta, e dopo una fugace visita a Piazza S. Pietro ed una camminata Verso Castel S. Angelo cerco una pizzeria. Ed ecco che mi imbatto da subito in una schiera di ristorantini con tanto di titolare sull’uscio con  mani sulla panza; con un fare da classico commerciale rampante, mi invita ad entrare e assaggiare le sue specialità,pizza italiana. Decido sulla fiducia di infilarmi in questo locale carino nell’aspetto , arredato alla Romanesca (foto di Alberto Sordi in ogni dove) e mi accorgo da subito  quanto i prezzi siano particolarmente esosi. Beh, siamo a Roma sussurro a mia moglie, e si puo’ anche spendere 10 € per una margherita ( prezzo reale), ebbene ordiniamo una bottiglia di acqua, 1 pizza margherita e una quattro stagioni. Dopo 2 minuti di attesa, troppo poco, arriva il cameriere il quale con l’aria di chi ti sta per offrire la più buona pizza mai assaggiata, ci serve le pietanze. Sorpresa, a prima  vista la pizza sembra quella decongelata della Buitoni, dopo il primo assaggio mi accorgo che è veramente così. Guardo mia moglie imbarazzato, mi giro per capire e vedo il titolare del locale che mi guarda e sorride… Avrei voluto alzarmi e andarmene, fregato in patria e nella mia capitale… Ragazzi che brutta sesazione. Tuttavia finiamo in fretta , quasi come se stessi ingoiando la mia solita medicina, e dopo 2 minuti guardo negli occhi mia moglie e dico ” Dai, cosa pretendi da una pizza di 10 €” .

Non prendo neanche il caffè, neinte dolce….ma con una mano sul portafoglio, tenendo a bada l’orgoglio, pago e scappo.

Per il resto tutto ok! la cosa che mi ha più sconvolto? durante la messa della domenica mattina, il Papa dice la messa di spalle ai fedeli nella Cappella Sistina , girandosi perde l’anello Papale. Con molta umiltà guarda il suo assistente e con un cenno della mano, con occhi lucidi fa capire quanto accaduto….”Ho perso l’anello”, chissà cosa avrà pensato il suo segretario..io forse lo so , poche ore prima anche mia moglie aveva perso l’anello, sicuramente non quello papale…ma quello regalato al primo anniversario di matrimonio. Anche lei come il Papa l’ha ritrovato , che sollievo.

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